Troppo spesso dimentichiamo la fondamentale Verità che noi siamo Energia.
Tutta la materia, tutta la massa, ciò su cui sediamo, quello che indossiamo, quello che mangiamo, il nostro corpo, tutto è fatto di particelle subatomiche, atomi legati tra di loro che formano le molecole. Tutte le nostre cellule sono costituite da molecole.

Tutto nell’universo è energia. Se si ingrandissero delle cellule fino a vederne gli atomi, si vedrebbe che essi sono costituiti da campi di energia sottile e vibrante.
Gli elementi di base della vita e della realtà sono fatti di pura energia, sono luce, suono e vibrazione.
Tutte le cellule sono solo manifestazione di luce e di suono in forma.

Ciò che chiamiamo “memoria cellulare”è il campo energetico collettivo generato dalle memorie cellulari individuali.
Il nostro corpo racchiude quindi la nostra storia e quella dei nostri avi, le esperienze e le emozioni individuali e collettive, ciò che siamo stati in questa vita e in altre fino ad oggi e ciò che abbiamo registrato dell’ambiente in cui abbiamo vissuto.
Quindi è chiaro che come si sviluppa, si modifica, cresce ed evolve ogni aspetto della vita, le cellule aggiornano continuamente questi dati personali come un computer biologico.

Tutta la memoria dell’umanità è registrata nelle nostre cellule; esse contengono informazioni ereditarie scritte in un linguaggio genetico universale.
Ogni singola cellula del nostro corpo contiene in sé un vero e proprio ricordo, una vera e propria memoria, contiene le “informazioni del tutto”e il progetto completo per la nostra esistenza.

La maggior parte dei problemi fisici, psicologici ed emotivi dei quali soffriamo, provengono da blocchi e disequilibri energetici dei nostri organi, ghiandole, articolazioni, muscoli e spesso sono il risultato diretto del modo in cui percepiamo la nostra vita e le esperienze che viviamo.
Le immagini che abbiamo di noi stessi e degli altri e i sistemi di credenza che stabiliamo, controllano e condizionano la nostra vita.
Tutto  ciò che sperimentiamo rimane impresso, registrato nell’ologramma cellulare sotto forma di memoria.

L’informazione nella memoria cellulare ci condiziona tanto da predisporci a percepire e comportarci in modo determinato.
Il nostro corpo è costituito da miliardi e miliardi di atomi, ciascuno dei quali è influenzato dai nostri pensieri.
Ogni volta che abbiamo un pensiero creiamo nuovi percorsi neurali nel cervello.
Rivivere un evento traumatico stimola gli stessi pensieri e le emozioni sperimentate riattivano i percorsi neurali che creano la nostra memoria cellulare.

Ogni volta che si verifica un evento simile il programma riparte: è come se avessimo un pilota automatico che si attiva per noi in base ai ricordi di esperienze precedenti ancora non guariti.
Di fronte agli stimoli che arrivano dall’ambiente le cellule danno due diversi tipi di risposta, ci sono meccanismi legati alla crescita-riproduzione e meccanismi legati a processi difensivi.
Le cellule evolvono, crescono e si riproducono quando l’ambiente è gratificante,
ma si ritirano, chiudendosi alla vita, si proteggono quando l’ambiente è percepito come nocivo o minaccioso.
Quando è in atto il processo di protezione, si toglie energia a quello di crescita e viceversa.

Come gli esseri umani, le cellule analizzano migliaia di stimoli provenienti dal microambiente in cui vivono, analizzano questi dati e mettono in atto le risposte più adatte per assicurarsi la sopravvivenza.

Le proteine della membrana cellulare che svolgono tali funzioni, sono divise in due categorie funzionali: le proteine recettori e le proteine effettori, veri e propri organi di senso della cellula, che funzionano come microantenne che monitorizzano l’interno e l’esterno della cellula.
Le proteine recettore rappresentano la consapevolezza, quelle effettori l’azione e il comportamento.
Queste proteine influenzano i geni, attivando o inibendo il potenziale insito come informazione nello stesso gene, il DNA.
Le nostre emozioni modificano il DNA o meglio, ciò che abbiamo ereditato a livello inconsapevole dai genitori, ogni pensiero che abbiamo pensato, ogni paura che abbiamo provato, ogni desiderio che abbiamo avuto, ogni tradimento, ogni sentimento, ogni gioia, ogni momento in cui ne facciamo esperienza è l’emozione che lascia la sua traccia e la imprime nel DNA.

La membrana cellulare è il vero cervello e attraverso questa i segnali ambientali sono tradotti in comportamenti.
Queste proteine sono microantenne con una loro carica elettrica che risente delle informazioni energetiche “sottili” presenti nell’ambiente.
Reagiscono a segnali fisici, chimici, elettrici, energetici, decodificandoli, traducendoli in processi biologici e chimici che in ultima analisi divengono il nostro comportamento e il nostro modo di vivere.

Memoria cellulare

Le cellule creano la Memoria cellulare.
I nostri corpi per natura sono fatti di cariche emotive positive e di cariche emotive negative,  tutte le funzioni fisiche mentali ed emotive necessitano di questa energia.

Le cariche emotive positive che fluiscono costantemente, influenzano in modo sano lo stato della nostra mente e del nostro corpo, creano un campo energetico o “corpo di luce”che genera pace, armonia fiducia, gioia creatività ecc…
Al contrario le cariche emotive negative restringono, diminuiscono e contraggono, limitando il fluire di questa energia, generando così blocchi e questi blocchi, sono salvati nella memoria della cellula.
La maggior parte dei disequilibri del sistema corpo mente, creati dall’immagazzinamento e dall’accumulo di cariche emotive negative ristagnanti nelle memorie cellulari, influenzano le nostre relazioni, il nostro modo di comportarci e di reagire allo stress, alle tensioni o alle sfide emotive della nostra vita.

La cellula è come un chip che contiene dati; le nostre credenze sono conservate nella membrana cellulare e vengono costantemente trasmesse al cervello che le interpreta.
La mente risponde a questi messaggi creando uno stato di coerenza tra le credenze e la realtà: le cellule trasmettono al cervello tali input stimolando dei sensori che producono pensieri e la mente, alimentata dalla nostra volontà, lavora diligentemente per ricreare la medesima realtà chimica presente nel corpo.
Le emozioni diventano loro stesse, scheletro, muscoli, carattere, energia bloccata o stagnante, sintomo e patologia.
I recettori delle proteine ricevono i segnali dall’ambiente, mentre le proteine trasformano i segnali in vibrazioni e le trasmettono al cervello il quale le interpreta e le trasforma in immagini e pensieri.
Tali “segnali” stimolano e attivano gli schemi e i programmi più profondi che, alimentati e nutriti dalla nostra volontà inconscia, manifestano reazioni istintive perché risvegliano emozioni negative come ad esempio la paura e la sofferenza.
Di conseguenza noi attiviamo, con la nostra volontà conscia perché ci sembrano reali, quei pensieri che ci portano ad avere, atteggiamenti di difesa, di rabbia, di giudizio verso di sé e gli altri che ci trascinano nel senso di colpa e nella sofferenza.
Procedendo cosi però, rimandiamo alle cellule tali programmazioni e riprogrammazioni, riportiamo stessa e medesima informazione, approvandola e consentendola, perché noi stessi la scegliamo come verità.
La ripetizione di tali comportamenti crea una specie di risonanza nel nostro campo energetico che attrae situazioni che provocano gli stessi stati emotivi.
Questa dinamica di ripetizione rafforza solo se stessa creando una vera coltre di nube che ci mantiene allo scuro della nostra situazione.
Diviene di fondamentale importanza, dinanzi a tale forma di auto-sabotaggio, una costante attenzione, un costante impegno per controllare e trasmutare le emozioni negative e in particolare le paure.
Essendo le nostre cellule dei trasmettitori e ricettori di informazioni, i processi di trasformazione interni consentono di trasformare qualsiasi abitudine negativa, perché la vera trasformazione non accade livello mentale, ma a livello energetico.

Un punto importantissimo per trasformare e cambiare la nostra realtà, è quello di accettare e comprendere che gli eventi non provengono dall’esterno, ma da dentro di noi.
Che lo vogliamo o no, emaniamo in ogni momento un’energia di un certo tipo, chiamato anche campo morfico, che attrae situazioni analoghe nel mondo esterno, provocando sensazioni disturbanti, risvegliando disagi e ferite.
Ecco perché è di fondamentale importanza comprendere che, essendo tutto energia, vi sono leggi differenti che richiamano, attirano e creano, per nostra proiezione, le esperienze della nostra esistenza.
Tutto ciò che incontriamo e ci accade, è creato dalla proiezione energetica delle nostre memorie cellulari, che vanno ad alimentare il comportamento del mondo esterno e si uniscono in potenti egregore ( forme pensiero) all’emanazioni del resto dell’umanità.
Una forma-pensiero è una struttura energetica creata dall’emozione e dal pensiero.
Le forme-pensiero tendono a determinare condizioni in cui le energie che esse contengono, possono essere manifestate.
Il richiamo della propria evoluzione diventa la vera urgenza ed è quella di trasformare le memorie che contengono quei programmi ripetitivi che rallentano l’evoluzione.
Non si può eliminare il programma perché nulla nell’universo si distrugge, ma tutto si trasforma, generando cosi il processo alchemico.
Bisogna riorganizzare e ristrutturare, purificare e sciogliere attraverso il rilascio di tali energie.
E’ necessario destrutturare quei programmi che creano gli automatismi.
La Memoria Cellulare rappresenta il punto di riferimento del nostro cervello per decidere come reagire nel presente.
Occorre recuperare il maggior equilibrio possibile, sbloccare la nostra energia vitale e produrre nuove forme pensiero che sostituiranno le vecchie informazioni e le resistenze causate dalle situazioni s’indeboliranno gradualmente, attirando esperienze nuove e più gratificanti.

In questi nuovi equilibri l’energia liberata, risveglia memorie sopite e latenti, potenziali, antiche conoscenze e consapevolezze che porteranno gradualmente saggezza, chiarezza, intuizioni, percezioni nuove che ci permetteranno una lettura differente della realtà, illuminando cosi il nostro cammino.